L’anno scorso, dopo 17 anni, ho lasciato il mio lavoro da impiegata a tempo indeterminato per inseguire il mio sogno.
Il lavoro che facevo era ripetitivo e per nulla soddisfacente: non mi permetteva di esprimermi al 100% e le prospettive di crescita erano nulle, per non parlare delle gratificazioni. Non avevo mai pensato alla possibilità di licenziarmi, perché per me quel lavoro era un porto sicuro, nonostante tutto.
Sin da bambina, però, sono sempre stata una golosona con una passione incredibile per i dolci. Poco più che adolescente, cominciai a improvvisare qualche dolcetto in cucina, seguendo le ricette presenti in quelle collane che prenotavi dal giornalaio sotto casa.
Da quel momento, la pasticceria diventò la mia più grande passione. E forse molto di più: il canale per esprimere la mia natura.
Con l’avvento dei social media, decisi di aprire i miei canali Facebook e Instagram. Ero felice perché le mie ricette e i miei dolci riscontravano successo e io mi sentivo valorizzata. Instagram mi aprì nuovi orizzonti: la mia community cresceva pian piano e con l’arrivo delle prime collaborazioni, cominciai a maturare la consapevolezza che avrei potuto dare una svolta alla mia vita lavorativa e che avrei potuto davvero esprimere appieno la mia unicità.
Questo nuovo mondo cominciò a tirare fuori una parte di me che non conoscevo, la Marianna creativa, la vera Marianna. Cominciai a pensare che, se mi fossi impegnata e avessi dedicato più tempo a questa mia passione, valorizzando i miei contenuti, sarebbe potuta diventare il mio lavoro. Ne parlai con mio marito che, nonostante la sua comprensione, mi riportò subito alla realtà: mi disse che sarebbe stata una follia, che ero fortunata ad avere un lavoro a tempo indeterminato e che uno stipendio sicuro era per noi essenziale, considerate le difficoltà del momento e la gestione famigliare.
Non nego di aver avuto momenti di sconforto in cui avrei voluto mollare tutto, ma in cuor mio sapevo che ce l’avrei fatta, dovevo solo ascoltare me stessa… era solo questione di tempo.
Mi prefissai un obiettivo: al compimento dei miei 50 anni avrei dato una svolta alla mia vita.
E così feci: decisi di ascoltami e guardami dentro. Fu un anno introspettivo e impegnativo, ma molto stimolante. Studiai moltissimo, acquisendo nozioni che mi aiutarono a valorizzarmi e piano piano acquisii la consapevolezza e il coraggio necessari per prendere finalmente la mia decisione e liberare la mia natura.
Oggi sono una libera professionista con tanti sogni nel cassetto ancora da realizzare, ma che ama profondamente quello che fa. Sono felice? Sì, tantissimo, nonostante tutte le difficoltà che ogni tanto vengono a bussare alla porta. Sono pentita della scelta fatta?
Si! Sono pentita di non averla fatto prima. Il mio motto ormai è “Pensa in grande, vivi in grande”: se credi in una cosa e ci metti tutto l’impegno, la costanza e la determinazione che hai, riuscirai ad ottenerla e a vivere finalmente seguendo la tua natura.