Avevo circa 8 anni quando ebbi un’illuminazione: mi bastò vedere tre sorelle streghe che combattevano il male in tv per farmi innamorare di quel vasto mondo chiamato “serie tv”. A quell’età non hai consapevolezza di te stesso, dei tuoi desideri, di ciò che vuoi diventare… ma se devo pensare al momento esatto in cui nacque la mia passione per le serie tv, citerei questo.
Quando l’età da fanciullo inizia a scomparire e vieni brutalmente gettato nel mondo degli adolescenti, la vita ti sembra molto più difficile e dura… ed è ciò che è accaduto a me quando mi resi conto non di essere diverso dagli altri, ma di avere un obiettivo ben preciso. Non avevo la minima idea di come raggiungere quel traguardo, ma ogni mattina mi svegliavo con un solo pensiero: “Io da grande lavorerò con le serie tv!”.
Man mano che crescevo, però, mi avvicinavo alla vita da adulto e vedevo quel mio sogno sfumare. Quando vivi in una piccola città del sud italia ti senti in trappola, e – come cita una delle mie serie tv preferite – dalle mie parti un sogno non rendeva intelligente. Sapere che non si sarebbe avverato: quello sì. Il mio sogno però era sempre lì con me.
Quando finii le scuole superiori, ero in balia dell’ignoto. I miei ex compagni iniziavano il loro nuovo percorso di studi e io me ne stavo chiuso in camera: le serie tv divennero la mia “copertina di flanella”, il mio porto sicuro in una casa in cui c’erano troppe urla e lacrime. Quei 40-50 minuti mi facevano staccare dal mondo esterno e dalle situazioni difficili: mi immergevo in quel mondo e ogni volta che succedeva ero convinto di dover far uscire la mia unicità. Non sapevo come fare ma sapevo di non poter più rimandare.
Nel 2015 la situazione non era affatto migliorata. Ma c’era “qualcuno”che mi teneva compagnia: “Pretty Little Liars”. Cercando sui social network, trovai un gruppo dove iniziai a scrivere parlando di questa serie tv. Un post oggi, un post domani e mi resi conto che alle persone interessava ciò che scrivevo e che non ero solo in quel mondo di sognatori.
Il poter esprimere la mia unicità e la mia personalità, mi aveva fatto risalire dal baratro.
Così, un bel giorno, telecamera alla mano, mani sudate, salivazione inesistente e batticuore, realizzai il mio primo video… e fu subito un successo! Ero completamente incredulo.
Da quel momento la mia vita iniziò a cambiare radicalmente e in positivo. I miei canali social funzionavano molto bene e iniziai a scrivere per un sacco di blog: insomma, sentivo di non aver sbagliato ad ascoltare me stesso e di aver intrapreso la strada giusta. Tutto ciò però non era il mio lavoro. In quel momento decisi la mia prossima mossa: dovevo partire, dovevo andarmene dalla mia città e tentare di dare una svolta effettiva. Ma come potevo andarmene da una città che – nonostante i suoi mille difetti – amavo profondamente?
Non dovevo lasciarmi condizionare: accantonai per un momento i miei social e iniziai a fare mille lavoretti qua e là per mettere da parte il necessario per partire. Ho fatto il cameriere, l’animatore, perfino l’elfo di Babbo Natale… e alla fine mi sono trasferito dalla Calabria a Bologna. Era il febbraio 2020… e di colpo arrivò la pandemia da Covid19. Sembra strano dirlo, ma i mesi del lockdown mi permisero di riordinare i pensieri, facendomi capire che dovevo ascoltare con più forza il vero me stesso, quel bambino che a 8 anni si innamorò perdutamente del mondo della serialità.
Così, decisi di concentrarmi seriamente sulla mia natura, focalizzandomi sulle attività per me importanti. Ricominciai a girare video, a parlare delle serie tv che amavo e mi resi conto che a seguirmi c’era tantissima gente che era con me da quel lontano 2015. Passavo le nottate a programmare articoli, a montare video, a creare rubriche settimanali… le ore di sonno diventarono 4-5 e le pause pranzo e i weekend il momento più produttivo per la mia attività.
Questa favola contorta si “concluse” nel febbraio del 2023, quando ebbi la possibilità di trasformare la mia passione in un lavoro vero e proprio: ero riuscito a realizzare il mio sogno senza smettere di credere nei miei valori, senza smettere di essere me stesso. Ad oggi lavoro con i miei social, parlando solo di quello che ho sempre amato: il mondo delle serie tv. È una sfida continua, con innumerevoli alti e bassi… eppure sono felice, perché è quello che ho sempre voluto fare.
Quando ripenso a quel ragazzino nella sua cameretta, sorrido e penso che il migliore dei consigli è forse anche quello più “banale”: non smettere mai di credere nei tuoi sogni.
Tira fuori la tua unicità, non fermarti di fronte al primo ostacolo; e , in mezzo al vortice della vita, prenditi cura della tua salute mentale, senza paura di cadere.
E mentre ti prendi cura di te stesso, continua ad inseguire i tuoi sogni, facendo camminare mano nella mano la versione di te piena di paure con quella che tenta di liberare la propria personalità. Prima o poi quelle due persone si incontreranno, rendendoti te stesso, felice, e fiero del percorso che hai intrapreso.