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Crescere insieme a un animale domestico fa bene

15 Gennaio 2022 Crescere insieme a un animale domestico fa bene

Recenti studi hanno dimostrato come la vicinanza di un amico a quattro zampe sia importante per la crescita dei bambini. Un sistema immunitario più efficiente e un sano sviluppo emotivo sono solo alcuni dei benefici che questa convivenza porta con sé.

Persino la scienza lo ha confermato: la convivenza tra bambini e animali ha un influsso positivo durante i primi anni di vita. Fino a qualche tempo fa eravamo abituati a far crescere i nostri piccoli in ambienti puliti e perfettamente igienizzati: questo approccio oggi è messo in discussione da molti pediatri perché sembra favorire l’insorgenza di patologie respiratorie, che invece possono essere contrastate dalla vicinanza di un animale domestico.

Il bimbo che cresce accanto a un gatto o a un cane sviluppa un sistema immunitario più efficiente e quei peli che per tanti anni hanno rappresentato un cruccio per le nostre mamme, oggi sembrano essere fonte di benessere.

Ma i benefici non si fermano allo sviluppo fisico: oggi più che mai acquisiscono un valore davvero importante quelli psichici ed emotivi. Un bimbo che cresce insieme a un animale domestico vedrà in lui un compagno di giochi e un amico fidato: la loro relazione quotidiana non potrà che riflettersi positivamente sulla socialità del piccolo, che nel rapporto con gli altri cuccioli umani applicherà le stesse regole di condivisione e accettazione apprese dalla convivenza con l’amico pelosetto.

Quando parliamo di intelligenza emotiva, ci riferiamo proprio alla capacità di trasferire e condividere col prossimo le emozioni e i sentimenti che nutriamo: un bambino che si prende cura di un cane o di un gatto sentirà crescere un senso di responsabilità che lo renderà più sicuro di sé e delle sue capacità.

Le attuali terapie mediche che sfruttano la presenza di un animale sono volte proprio ad accrescere l’autostima del bambino e migliorarne la socialità. Pensiamo ad esempio ai bambini affetti da autismo: la relazione che si crea tra il soggetto autistico e l’operatore di Pet Therapy (soprattutto cani o asini) è spontanea e flessibile, ma allo stesso tempo anche programmata, ovvero tesa al raggiungimento degli obiettivi della terapia, rispettando sempre le peculiarità del paziente. L’animale si inserisce quindi all’interno di questa relazione come “mediatore emozionale” e come “catalizzatore” dei processi socio-relazionali.

E che dire di quei bambini molto timidi, o affetti da balbuzie, che nel proprio animale domestico vedono un alleato nei momenti di difficoltà? Chiacchierare con il proprio gatto o con il proprio cane è uno step fondamentale per imparare a esprimersi, a vincere la balbuzie e, in generale, imparare le dinamiche del dialogo con l’altro.

Se la convivenza bambino/animale è ricca di benefici, è importante sapere che non può prescindere da precise regole basate sul rispetto reciproco: in tal senso i genitori sono chiamati a verificare costantemente che questo rapporto sia sano per entrambi i soggetti. Essere vigili significa prevenire possibili incidenti: è necessario, per esempio, evitare che il bambino strattoni il cane tirando coda e pelo perché questo comportamento potrebbe causare una brusca reazione dell’animale. Allo stesso modo è consigliabile che il bambino non disturbi il cane mentre dorme o mentre mangia.

Per quanto riguarda il gatto, molto dipende dal carattere del felino: sarà lui stesso a far capire se gradisce o meno le coccole del bambino. Qualora l’attenzione del bimbo non fosse di suo gradimento, l’animale si allontanerà nascondendosi.

In conclusione, è importante sottolineare che ogni relazione sana necessita di regole ben precise: un bambino che rispetta un animale sarà quasi certamente un adulto consapevole e rispettoso dei sentimenti altrui.

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