Piccole ma fondamentali: sono le api, che grazie al loro instancabile lavoro di impollinazione consentono a molte colture di sopravvivere e prosperare. Scopriamo un progetto tutto italiano per contrastarne l’estinzione.
Cosa lega le api al nostro futuro? Più di quanto possiamo immaginare. Per comprendere a pieno la stretta connessione che questi piccoli esseri hanno con il mondo di domani dobbiamo prima di tutto sfatare una semplificazione molto pericolosa. Le api sono molto di più che semplici produttrici di miele: sono vitali per preservare la biodiversità, l’ambiente e la produzione alimentare; sono preziosi “operatori ambientali” che permettono agli agricoltori di non utilizzare i pesticidi; provvedono infine all’impollinazione, una pratica fondamentale per il mondo vegetale, che permette la riproduzione di 71 su 100 delle colture più importanti al mondo. E proprio l’impollinazione sta alla base di un terzo della produzione di cibo a livello europeo: è da questa fondamentale pratica che, secondo la FAO, dipende l’80% del cibo che portiamo in tavola.
LA SCOMPARSA DELLE API
C’è però un grande problema: le api si stanno rapidamente estinguendo. Negli ultimi 27 anni si è registrato un calo della loro popolazione pari al 75% e l’ONU certifica come dal 2006 la mortalità delle api sia aumentata del 26%. Se diminuiranno ancora, per noi sarà difficile non solo avere il miele in tavola, ma anche frutta, verdura e persino latte, yogurt, burro e altri prodotti caseari.
Ma perché le api scarseggiano? Parte del problema, complesso e sfaccettato, è anche legato alle coltivazioni intensive, sempre più criticate a livello internazionale proprio per i loro effetti negativi sulla popolazione mondiale dei preziosi volatili.
IL PROGETTO “BEE MY FUTURE”
Per questo è nato “Bee my Future”, un lungimirante progetto lanciato da LifeGate: l’obiettivo è contribuire alla tutela delle api sostenendo l’allevamento di 19 alveari gestiti da un apicoltore di decennale esperienza selezionato dall’Apam – Associazione produttori apistici della provincia di Milano. L’iniziativa prevede l’acquisto degli sciami e delle attrezzature necessarie (arnie e indumenti di protezione), l’assistenza tecnica all’apicoltore, la verifica e il monitoraggio delle attività e del loro stato di salute. L’apicoltore si occuperà dell’allevamento delle api ricevute in gestione e della produzione di miele in un contesto urbano, all’interno della provincia di Milano. Si seguiranno i principi guida del biologico: gli apiari verranno disposti, sfruttando esclusivamente materiali naturali, in zone con colture e vegetazioni spontanee, che non confinano con aree trattate con pesticidi e lontane almeno 500 metri da zone soggette a smog.
IL CONTRIBUTO DI ORASÌ
A “Bee my Future” possono contribuire davvero tutti, donando anche piccole somme si possono “adottare” delle api e ricevere in cambio anche dell’ottimo miele biologico. Noi di OraSì, da sempre schierati a favore dell’ambiente e attenti all’aspetto della sostenibilità, abbiamo fatto un passo in più: per celebrare il lancio della nuova Bevanda di Mandorla, fatta con mandorle italiane di origine regionale garantita (Sicilia, Calabria e Puglia) ne abbiamo adottate ben 50.000. Un numero importante, che testimonia la nostra visione di lungo periodo verso un mondo nei confronti del quale abbiamo un debito di riconoscenza e che va protetto con dedizione. Perché il benessere autentico che tanto amiamo passa anche da gesti concreti e responsabili: oggi più che mai noi di OraSì vogliamo essere in prima linea per realizzarli.